Solo Dio è innocente
Michele Navarra
Fazi, pubblicato nel 23 luglio 2020
248 Pagine
«Il processo penale italiano è assolutamente avvincente e anche spettacolare, basta essere capaci di rappresentare, con il giusto grado di tensione narrativa, ciò che avviene nelle aule giudiziarie».
È così che Michele Navarra considera il processo penale italiano. L'avvocato penalista, che ha seguito in prima persona alcune importanti vicende giudiziarie, ha inventato il personaggio di Alessandro Gordiani, facendogli svolgere la sua stessa mansione.
In Solo Dio è innocente Alessandro Gordiani, si ritrova ad affrontare una realtà in cui l'omertà e il codice d'onore sono alla base di tutto.
Siamo a Fonni, un piccolo comune sardo in provincia di Nuoro, il classico paese in cui tutti sanno tutto di tutti ma, quando serve, nessuno ha visto niente.
Davide Rutzu è un abitante di questo paese a cui dieci anni prima avevano ammazzato lo zio Efisio. Per il suo omicidio però, nessuno ha pagato. Davide in cuor suo sa che è stato il malvivente Mario Serra, ma le prove non sono state sufficienti, e Mario Serra ora gira a piede libero assolto dal processo.
Tra le famiglie Serra-Rutzu non scorre buon sangue, e la faida si accentua esponenzialmente quando un giovane quindicenne viene ritrovato morto.
Per la polizia ci sono pochi dubbi, è Mario Serra l'autore dell'omicidio, gli indizi portano a lui, bisogna solo riuscire a dimostrarlo.
In difesa di Mario interviene l'avvocato Alessandro Gordiani, che da Roma sta per andare a trascorrere le vacanze proprio in Sardegna. Accettare questo caso per lui vuol dire interfacciarsi con una realtà opposta a quella romana, fatta di silenzi e vendette.
L'avvocato Alessandro Gordiani è un personaggio che se dovessi descrivere con una sola parola, direi umano. Siamo abituati a leggere di protagonisti supereroi, con la soluzione spesso piovuta dal cielo che toglie a loro quel lato comune che permette di rispecchiarsi in loro. Gordiani non è così, è un abile avvocato, ma il suo fattore umano è percepibile fin dalla sua prima entrata in scena. È sposato con Chiara e ha due figlie, lavora in uno studio di avvocati con Patrizia, sua affascinante socia, Filippo Dionisi e Paolo Colnaghi, con cui ha rapporti fedeli ma anche frizzanti e coinvolgenti da leggere.
L'idea di scrivere un romanzo ambientato proprio a Fonni venne a Michele Navarra proprio durante un viaggio in Sardegna. Ci troviamo in un paese in cui fino a una trentina di anni fa era in uso compiere una vendetta per un torto subìto. Gli anni in cui è ambientata la storia sono proprio quelli, in cui il codice barbaricino, per cui ci si faceva giustizia da soli, era cosa normale.
Una tra le cose che più mi son piaciute è che inizia senza introduzioni la storia raccontata in Solo Dio è innocente, l'autore non dà modo al lettore di prepararsi a ciò che lo aspetta, ma gli presenta fin da subito i punti cruciali della storia.
Una faida tra famiglie.
Un omicidio.
Un sospettato e un avvocato incaricato di scagionarlo.
È solo dopo averlo fatto che inizia ad approfondire le dinamiche tra i personaggi, e a presentarci la realtà di Fonni.
L'andamento è veloce, gli avvenimenti si susseguono in modo svelto, e così fanno per tutta la durata non lasciando un attimo di respiro al lettore che si ritroverà in un baleno ad aver girato l'ultima pagina.
I dialoghi rendono bene l'idea di quella realtà, sono credibili, anche se ho trovato le parti inerenti al giudice un po' sempliciotte per un uomo di legge di quel calibro.
Nel complesso Solo Dio è innocente è un legal thriller scattante, ed è stata una compagnia perfetta durante le mie vacanze.